Sul l'artista

Dagmar van Weeghel ha studiato cinema e fotografia ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. Si è laureata alla Film Academy nel 1998 e ha lavorato come professionista della TV e del cinema. Dopo alcuni anni, si è trasferita in Africa e ha vissuto in diversi paesi come Zimbabwe, Tanzania, Botswana, Uganda e Sud Africa, tra gli altri paesi africani dove ha trascorso 14 anni lavorando a progetti cinematografici con le comunità locali. Dopo aver sperimentato gran parte del continente, dai suoi luoghi naturali selvaggi alla bella gente, e lavorando con i bambini locali su progetti cinematografici, è tornata in Europa e alla fotografia come principale strumento di narrazione. Le donne africane sono centrali nelle composizioni e nelle narrazioni della fotografia di Dagmar Van Weeghel. Il tema ricorrente nel suo attuale lavoro artistico riguarda il suo interesse per la storia africana, il patrimonio, la diaspora, le questioni identitarie e il rapporto tra gli africani e il resto del mondo. Sebbene le immagini siano spesso eteree, sature di colori e subliminali, Van Weeghel racconta visivamente le difficoltà vissute dalle diaspore africane, spesso concentrandosi sulla vita delle donne africane. Migrazione e identità sono temi ricorrenti nell'opera di Van Weeghel, inarcandosi su argomenti come l'assimilazione culturale, l'esotificazione, il razzismo e la sorellanza. Negli anni in cui ha vissuto e lavorato in Africa, ha incontrato ricchezza e diversità. Ora, torna a quella conoscenza delle tradizioni e degli eventi della storia per presentare l'ignoto, la bellezza e la forza del continente e delle persone. Mentre il suo lavoro può sembrare solo esotico a causa dell'estetica, lo scopo è molto più legato al contesto da cui sono creati. La maggior parte di questi lavori esplora le sfide dell'essere "l'altro" al di fuori dell'Africa nel passato e nel presente. Queste storie, secondo lei, sono importanti e meritano di essere raccontate, da uomo a uomo e offrono l'opportunità di dialogo.
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