Jaap Gardenier

Jaap Gardenier è nato a Delft nel 1930 ed è morto a Manosque nel 2009. Il suo percorso accademico è iniziato all'Università di Amsterdam, dove ha studiato storia dell'arte. È stato durante un seminario all'università che Jaap ha scoperto la sua profonda passione per il disegno e la pittura. Questa scoperta lo portò ad immergersi così completamente nella pittura che decise di non completare gli studi e di dedicarsi completamente all'arte.

Nel 1961 Jaap si trovò a Lacoste, nel sud della Francia, dove strinse un'amicizia significativa con il pittore svedese Sven Blomberg. Blomberg faceva parte di un gruppo di artisti attorno a Victor Pasmore in Inghilterra. Un anno dopo, nel 1962, Jaap lasciò definitivamente i Paesi Bassi per stabilirsi in una fattoria abbandonata sulle Alpi.

Il lavoro di Jaap Gardenier è caratterizzato dall'uso di colori ricchi che conferiscono ai paesaggi, agli scorci urbani e alle vedute portuali un'intensa dimensione psichica all'interno della loro costruzione astratta. Le emozioni che una scena evoca costituiscono la base dei suoi dipinti, disegni, incisioni e litografie. La sua arte è potente, intensa e incantevole, in bilico sul confine tra figurativo e astratto. Le sue opere sembrano spesso astratte, ma sono radicate nella realtà, un approccio che ricorda quello di Nicolas de Staël, dove vengono conservate solo le linee essenziali di paesaggi, macchine o contorni umani.

Gardenier ammirava il lavoro di molti artisti di periodi diversi, tra cui Vermeer, Goya, Degas, Van Gogh, Pierre Bonnard, Picasso, Nicolas de Staël, Francis Bacon e David Hockney.

La sua carriera di pittore autodidatta è stata caratterizzata da periodi che nascono naturalmente dalle sue esplorazioni pittoriche. Il risultato sono serie incentrate su temi specifici, come lui stesso ha menzionato sul suo sito web "Jaap Gardenier: i paesaggi della Provenza, la distilleria di lavanda, il mattatoio di Grosage, la costa del Connemara in Irlanda, il porto industriale abbandonato di L'Estaque, il mondi di Harlem e Brooklyn a New York, e il volto umano come specchio psichico."